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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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sabato 1 novembre 2008

Governare non è solo metodo, ma anche contenuto

L’incontro di presentazione della lista civica “Rinnoviamo insieme Terni” che si è svolto ieri è stato nel complesso positivo. Una successione di pochi e brevi interventi che hanno offerto l’occasione della ribalta anche a due giovani come Alessio Santi, presidente del Comitato pendolari e Francesca Consiglio, presidente del Comitato per i diritti dei bambini che hanno portato, con concretezza, freschezza e semplicità, l’esperienza di alcuni dei problemi reali che i ternani devono affrontare quotidianamente e rispetto ai quali l’azione degli enti locali è insufficiente.
Se da un lato va rilevato con soddisfazione che non ci sono stati litigi di sorta, dall’altro diventano doppiamente gravi, perché evidentemente immotivate, le sparate sulla stampa locale fatte nei giorni immediatamente precedenti all’incontro.
Nel suo intervento in qualità di Vicepresidente dell’associazione civica Enrico Melasecche, consigliere regionale dell’Umbria aderente al gruppo dell’UDC, Consigliere nazionale dell’UDC e membro dell’Esecutivo Nazionale dell’UDC quale Responsabile politico nazionale per le Regioni Rosse, ha sottolineato essenzialmente due concetti: che i programmi si possono anche copiare da quelli presentati nelle elezioni precedenti, oltretutto perché ormai si assomigliano tutti e che non è importante il programma, ma il “progetto” con i nomi che lo devono sostenere.
Posso concordare, con alcune non secondarie accortezze, su entrambi i concetti, infatti che i programmi di rilancio della Città di Terni si somiglino da elezione a elezione è una triste realtà, che evidenzia solo il fatto che il rilancio non viene mai realizzato e i problemi restano irrisolti. Mentre invece che i programmi siano sovrapponibili tra centrodestra e centrosinistra questo è evidentemente un eccesso retorico, perché le convergenze sono state in passato (per quelle future attendiamo di vederli i programmi delle elezioni 2009, prima di valutarli) sui temi essenziali della Città, che sono e devono restare patrimonio comune, tra cui il ruolo essenziale della grande industria nel tessuto economico cittadino per fare un solo esempio.
Anche la preminenza del “progetto sostenuto dai nomi” rispetto ai contenuti delle proposte è una semplificazione retorica, perché governare non è solo metodo, ma è anche contenuto.E’ vero che nella vecchia politica si diceva “prima il programma”, ma nella realtà significava “prima ci dobbiamo accordare sulle poltrone” e questo ha, giustamente, determinato un rigetto di questi modi di fare politica da parte degli elettoriMa non è semplicemente sostituendo al termine “programma” quello di “progetto” che cambia qualcosa, per fare quello che gli elettori si aspettano da noi, dobbiamo avere delle idee per la nostra città, dobbiamo avere un “progetto” o “programma”, che dir si voglia, fatto di ambiziosi contenuti di cambiamento e dobbiamo proporre candidati in grado, con la loro personalità e credibilità, di incarnare questo cambiamento.
Ognuno deve poter fare questo percorso in piena libertà apportando il suo impegno nella appartenenza ideale a un movimento politico, che per quanto riguarda il PdL non a caso pone “la politica del fare” e “il buongoverno” come valori centrali, oppure, se crede, valorizzando il proprio impegno civile e la propria estraneità a formazioni politiche. In un leale e onesto progetto di rilancio della nostra Città ci deve essere spazio per tutti, in una logica di inclusione e di riconoscimento reciproco.E infatti il Presidente Baldassarre, con altrettanta concretezza, freschezza e semplicità, nel suo intervento conclusivo ha pronunciato parole chiare e condivise, affermando che i problemi dei ternani sono tanti e se diamo la giusta rilevanza alla dimensione concreta che l’intervento dei due giovani Santi e Consiglio richiamavano, si scopre una quotidiana lotta dei cittadini contro gli ostacoli che si incontrano nella vita reale. E’ su questi temi che è urgente sentire una responsabilità comune e mettere in campo un impegno forte: l’impegno di tutti e anche il suo personale.
Personalmente ritengo che il Presidente Baldassarre abbia risposto a tono a entrambe le questioni:
1) il progetto dovrà essere elaborato a partire da questo approccio, di concretezza e buonsenso, che ponga al centro la vita reale e quotidiana dei ternani (i più accorti ci avranno potuto notare l’aggiornamento ai nostri tempi di quello che era il tema cardine dell’azione di governo di Ciaurro e che lui chiamava l’approccio del “buon padre di famiglia”)
2) se l’affermazione della necessità di un forte impegno personale da parte di tutti, e in quel “tutti”, il Presidente Baldassarre ha tenuto a includere sé stesso, prelude, come credo e spero, a una futura sua candidatura a Sindaco di Terni, anche il “progetto sostenuto dai nomi” sarà compiuto perché a quel punto il nome, in grado con la propria personalità e credibilità, di incarnare e garantire il cambiamento ci sarà: sarà quello di Antonio Baldassarre.
Paolo Cianfoni

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