HOME non è mai politica attuale la parola dei profeti disarmati, ma in un popolo ci vogliono i politici attuali e i politici inattuali, e se i primi sono giudicati savi e i secondi matti, ci vogliono i savi e ci vogliono i matti, e guai ai popoli che hanno solo i savi perché spetta di solito ai matti porre e coltivare i germi della politica avvenire (B. Croce)
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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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martedì 28 dicembre 2010

Buone letture: Una certa idea di democrazia - Piero Ostellino

Commenta Cofrancesco: «A leggere senza paraocchi ideologici i fatti di Londra e di Roma — e prima ancora di Parigi— si è indotti a prendere atto che, in tutte le sue versioni, il pluralismo anti-liberale finisce per difendere, sotto mentite spoglie progressiste, l’esistente e la riprova sta nel fatto che, nel nostro Paese, come in Francia e in Inghilterra, le piazze non si sollevano se "tutto rimane come prima", ma solo se si profila un qualche significativo cambiamento in un qualsiasi ambito della vita pubblica». Da noi, il «pluralismo malato» è anche un riflesso corporativo in base al quale «sono i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari che debbono dare il loro consenso alla riforma del sistema ospedaliero; sono i professori e gli studenti a decidere della natura e delle finalità dell’istruzione pubblica (...). Nella democrazia liberale, le "competenze" vengono ascoltate, però poi decide sovranamente il Parlamento; nella democrazia pluralista, il Parlamento diventa il notaio che registra gli accordi raggiunti dai sunnominati "soggetti del pluralismo"». Così si spiega perché questo Paese è paralizzato e non cresce.

domenica 31 ottobre 2010

Elezioni subito! Si, si, si! ... anzi no.

Bella trasmissione politica questa mattina su la7 (di questi tempi una rarità).

Tema: logoramento del Governo che spinge verso le elezioni. L'esistenza del logoramento ha trovato tutti d'accordo, anche se Diaconale giustamente avverte che il logoramento è politico e non sull'attività di governo come dice la Marcegaglia, infatti il Governo non è affatto fermo: Maroni e Sacconi (ma aggiungo anche Tremonti) stanno ottenendo grandi ed eccezionali risultati. tutti d'accordo anche sul rischio elezioni alto, perché l'elettorato di sinistra (scontato) e anche forti aree di quello di centrodestra adesso le vuole. Infatti nel centrodestra si starebbe facendo largo (e io sono d'accordo) la convinzione che se si deve rimanere in questo impasse politico, allora meglio elezioni.



Quindi tutto risolto? Elezioni e via. Proprio no.

Perché a chiederle le elezioni non costa nulla, poi se si facessero davvero allora tutti sarebbero chiamati alle loro responsabilità e in più ci sono pure i possibili scenari del dopo.



Allora governo tecnico per fare la riforma della legge elettorale?

Napolitano naturalmente sarebbe d'accordo (non solo per "inclinazione" politica, ma perché obiettivamente la lettera della Costituzione lo obbliga a fare quel tentativo, con buona pace del centrodestra).



Ma si può fare un Dini due la vendetta?

Ci vorrebbe 1) un esponente di centrodestra dispopnibile e credibile (perché il centrosinistra avendo perso le elezioni chi pensava di poter mettere Bersani?) 2) il cui nome possa incontrare il consenso di Berlusconi (Perché qualcuno pensava a Fini? paradossalmente le liturgia della prima repubblica vedrebbe proprio nel Presidente della Camera il soggetto a cui ricorrere in questo caso, infatti incaricare il Presidente del Senato che è titolare della supplenza al Presidente della Repubblica comporta diversi rischi, da non correre soprattutto adesso, ma Fini evidentemente non troverebbe il consenso di Berlusconi) 3) una maggioranza parlamentare anche a tempo con dentro il PDL 4) che sia d'accordo su una stessa idea di riforma della legge elettorale (il PD quindi è escluso ne ha parecchie in mente). Oltretutto l'unica legge elettorale che ridarebbe senso a questo sistema, considerato che le riforme costituzionali nessun governo le ha fatte, è nientemeno che il sistema proporzionale che c'era prima = delega totale degli elettori alla classe politica. Infatti D'Alema in un suo caratteristico ragionamento di pseudo-iper-pragmatismo istituzionale (ma chiuso ermeticamente nel palazzo) sembra pensare proprio a quella. Ma siamo sicuri che la gente la accetterebbe?



Allora? Allora nessuna riforma elettorale e nessun governo a tempo. Quindi elezioni con questa legge.

E chi si candida? Forse tre poli stavolta, ma un Fini-Casini-Rutelli sarebbe in grado di scardinare il sistema bipolare con questa legge? Mmmm. Difficile.




Qundi nuove elezioni sostanzialemnte bipolari Con il PDL da una parte che candida un esponente che trova il consenso di Berlusconi: quindi candida Berlusconi (ha detto che vuole vivere fino a 110 anni, attenzione sinistra che già canti vittoria) e dall'altra una aggregazione di centrosinistra unita elettoralmente ma divisa su tutto, fortemente condizionata dalla CGIL e dalla sinstra estrema che candida chi? Attenzione qualcuno ha già proposto nientemenco che Prodi.



Cioè tutto come prima. (anche se invece di Prodi fosse una qualche sua controfigura)



E siamo sicuri che il risultato non sarebbe un aumento dell'astensionismo e una vittoria di Berlusconi?


Credo che più di un esponente del Centrosinistra, mentre chiede le dimissioni del Governo e inneggia alle elezioni stia seriamente pensando a questo scenario (con terrore).

domenica 12 settembre 2010

Buone letture: non ci sono abbastanza liberali

"Piaccia o no, in Italia i partiti di massa tendono a essere illiberali, e i partiti di ispirazione liberale tendono a non essere di massa." Luca Ricolfi

Il valore della vita

Le statistiche dovrebbero essere degli utili strumenti per capire, invece di solito non è così. Un esempio? Qualcuno ha capito se l'incidenza dei tumori a Terni è inferiore, superiore o uguale alla media nazionale? Bah!
Di sicuro chi legge abitualmente i giornali locali non può non essere rimasto colpito da alcuni fatti di quest'anno e in particolare degli ultimi mesi: giovani vite spezzate per incidenti stradali, incidenti in attività sportive, malattie non diagnosticate, ecc.
Di fronte a questi fatti evidenti che hanno colpito la popolazione la politica potrebbe fare due cose:
1) impegnarsi con iniziative concrete e magari con qualche idea innovativa per fare in modo che Terni diventi un luogo di eccellenza nazionale nella sicurezza stradale, sportiva e nella prevenzione delle malattie (con particolare attenzione alle malformazioni genetiche e ai tumori)
2) fare un grande polverone sul fatto se sia vero o no che tali eventi hanno a Terni una incidenza superiore alla media nazionale lasciando tutto com'è.
Quale strada si sceglierà?

venerdì 10 settembre 2010

L'importante non è partecipare, è assistere

Comunque la si pensi, per adesso il centrodestra sta facendo sia il governo che l'opposizione e il centrosinistra lo spettatore.