HOME non è mai politica attuale la parola dei profeti disarmati, ma in un popolo ci vogliono i politici attuali e i politici inattuali, e se i primi sono giudicati savi e i secondi matti, ci vogliono i savi e ci vogliono i matti, e guai ai popoli che hanno solo i savi perché spetta di solito ai matti porre e coltivare i germi della politica avvenire (B. Croce)
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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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martedì 28 dicembre 2010

Buone letture: Una certa idea di democrazia - Piero Ostellino

Commenta Cofrancesco: «A leggere senza paraocchi ideologici i fatti di Londra e di Roma — e prima ancora di Parigi— si è indotti a prendere atto che, in tutte le sue versioni, il pluralismo anti-liberale finisce per difendere, sotto mentite spoglie progressiste, l’esistente e la riprova sta nel fatto che, nel nostro Paese, come in Francia e in Inghilterra, le piazze non si sollevano se "tutto rimane come prima", ma solo se si profila un qualche significativo cambiamento in un qualsiasi ambito della vita pubblica». Da noi, il «pluralismo malato» è anche un riflesso corporativo in base al quale «sono i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari che debbono dare il loro consenso alla riforma del sistema ospedaliero; sono i professori e gli studenti a decidere della natura e delle finalità dell’istruzione pubblica (...). Nella democrazia liberale, le "competenze" vengono ascoltate, però poi decide sovranamente il Parlamento; nella democrazia pluralista, il Parlamento diventa il notaio che registra gli accordi raggiunti dai sunnominati "soggetti del pluralismo"». Così si spiega perché questo Paese è paralizzato e non cresce.

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