HOME non è mai politica attuale la parola dei profeti disarmati, ma in un popolo ci vogliono i politici attuali e i politici inattuali, e se i primi sono giudicati savi e i secondi matti, ci vogliono i savi e ci vogliono i matti, e guai ai popoli che hanno solo i savi perché spetta di solito ai matti porre e coltivare i germi della politica avvenire (B. Croce)
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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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lunedì 4 maggio 2009

Renato Brunetta scalda il cuore dei ternani

Ci voleva la forza e la verve del prof. Brunetta per scaldare finalmente il cuore dei ternani. Dopo una lunghissima serie di convegni formali e i soliti incontri elettorali di una campagna partecipata, ma non particolarmente sentita a Terni, Renato Brunetta è stato letteralmente sommerso da una serie infinita di applausi durante il suo lungo e appassionato discorso, in cui con la solita chiarezza e la solita forza ha toccato in modo diretto, semplice ed efficace anche temi interni scottanti, ricevendo sempre fragorose approvazioni. La sala era gremita e caldissima e il Ministro in camicia si è tirato su le maniche e ha iniziato a parlare infiammando la platea. Ha parlato di tanti diversissimi argomenti demolendo i luoghi comuni della Sinistra a partire dalla Resistenza, che è stata - ha detto - una lotta per la libertà fatta da tanti parti politiche, i comunisti erano una parte, ma quella parte che voleva una Italia libera dai Nazifascisti per soggiogarla poi all'Unione Sovietica, è per questo che dobbiamo ringraziare tante persone per la nostra libertà: De Gasperi, Saragat, anche Nenni seppure dovette compiere un percorso, i repubblicani e Malagodi, ma non Togliatti, che se avesse potuto ci avrebbe dato decenni di dittatura comunista fino alla caduta del muro di Berlino. Il suo è stato un discorso molto onesto, perché - ha detto - non è possibile dire che l'Italia buona sta da una parte e quella cattiva dall'altra, da tutte e due le parti c'è l'Italia della ricostruzione nel dopoguerra, ma anche l'Italia del menefreghismo e dei controlli di carta fatti da uomini di carta, con anime di carta che costruiscono ospedali, prefetture e case dello studente che crollano con il terremoto e questo è immorale e su questo noi dobbiamo dimostrare alla sinistra anche una nostra superiorità morale. Il governo si gioca molta della sua credibilità - ha detto - sulla ricostruzione in Abruzzo, che deve essere veloce per restituire una vita dignitosa a chi l'ha perduta, e non deve essere mai più come in Umbria. E' vero che, come rileva "Il sole 24 ore", siamo un partito che ha una base sociale molto larga e diffusa in cui gli operai sono il doppio di quelli che ha il PD, siamo il partito dell'Italia che lavora, siamo il partito che vuole rappresentare l'Italia che ha fatto l'Italia nel dopoguerra e che l'ha tenuta lontana e al sicuro dal comunismo. Il PdL è ancora peggiore dell'Italia che ci vota perché è quell'Italia dei padri della patria che vogliamo rappresentare, quindi dobbiamo migliorare ancora e dobbiamo uscire da questo stato "nascente" in cui ancora tante cose devono essere sistemate. Il Prof. Brunetta ha inviato tutti a non andare dietro a tutte le voci e a tutte le specuazioni, tenendo ben presente che non ci votano per le veline, ma ci votano perché siamo riformisti e dobbiamo lavorare forte per portare a termine le tante riforme che abbiamo iniziato.
Da parte nostra ringraziamo Renato Brunetta per averci fatto vedere come, nell'Umbria del posto pubblico e dei privilegi, si parla al cuore della gente.
Paolo Cianfoni

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