HOME non è mai politica attuale la parola dei profeti disarmati, ma in un popolo ci vogliono i politici attuali e i politici inattuali, e se i primi sono giudicati savi e i secondi matti, ci vogliono i savi e ci vogliono i matti, e guai ai popoli che hanno solo i savi perché spetta di solito ai matti porre e coltivare i germi della politica avvenire (B. Croce)
_______________________________
Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

Condividi su Facebook

lunedì 22 settembre 2008

Le liste civiche siamo noi


Nell’Italia degli 8000 comuni a ogni tornata elettorale c’è una fioritura di liste civiche di ogni genere. E’ un fenomeno politico importante che non può essere ridotto a una semplice propensione all’individualismo. Certamente alcune delle cause sono poco edificanti, come le iniziative strampalate o i troppo furbi sempre indaffarati a cercare di interpretare “l’ago” della bilancia a qualunque costo, sia che la bilancia debba pesare l’intero schieramento destra-sinistra, sia che, in mancanza di meglio, debba pesare uno solo dei due schieramenti. Ma dietro le liste civiche ci sono anche le esigenze e i sentimenti profondi dei cittadini, come la distanza tra gli elettori e la politica, la percezione di una diversità tra il livello degli esponenti locali e quello dei partiti nazionali ai quali aderiscono, la volontà di “rompere gli schemi”, la priorità della dimensione amministrativa anche sulle adesioni politiche, l’amore per la propria città, la ricerca del cambiamento, la percezione delle emergenze. Le migliori liste civiche sono il risultato di una scelta forte, intima, di grande parte dell’elettorato, cosiddetto di opinione, ma non solo, in favore del buongoverno, della politica del fare.
Il Centrosinistra italiano deve guardare con sospetto a questo fenomeno. Perché le aree occidentali e riformiste del Centrosinistra sono state travolte prima dall’epoca delle inchieste giudiziarie e poi dai machiavellismi indispensabili a tenere insieme la Sinistra estrema con i padroni delle banche, i sindacalismi autolesionistici tipo Alitalia con il mercato, i radicalismi di ogni tipo con i filocattolici, i cattocomunisti, con i veterocomunismi, con i post comunisti, con i rifondatori comunisti, con gli ex direttori de “l’Unità” mai stati comunisti, ecc.
L’incapacità del Centrosinistra di promettere credibilmente il cambiamento e le riforme è evidentissima proprio nelle regioni come l’Umbria dove il ricordo della capacità di governo della Sinistra è, appunto, un ricordo e la prassi di mal-governo del “tassa e spendi” ci regala un numero enorme di dipendenti pubblici, una amministrazione sostanzialmente inefficiente e un gran mucchio di debiti.
E’ per questo che dobbiamo lasciare giustamente la preoccupazione di fronte a questo fenomeno alla Sinistra, mentre noi dobbiamo guardarlo con favore e promuovere e valorizzare questa dimensione locale, basta un po’ di pacatezza e di attenzione nell’analisi per rendersi conto che quelle esigenze e quei sentimenti che chiamiamo “spirito civico” descrivono anche l’identità più vera del Centrodestra italiano.
Cosa sarebbe il Centrodestra senza la priorità del buongoverno? Senza l’aspirazione al cambiamento, alle riforme profonde di tutti i settori dello Stato? Senza la conoscenza, non astratta, non fideistica, delle reali leggi di mercato e la definizione di una politica sociale di conseguenza concretamente ispirata a trarre dal mercato i maggiori benefici per la comunità proteggendo efficacemente i più deboli? Senza l’aspirazione alla modernizzazione del Paese? Senza il rapporto leale Stato – cittadino che presuppone e discende dal federalismo fiscale? Senza l’amore per le tante singole città e per il complesso della Nazione intesa come Patria? Cosa sarebbe il centrodestra senza la “politica del fare”?
La “politica del fare” è uno dei tratti essenziali dell’identità del Centrodestra che più evidenzia la vicinanza con lo spirito civico e la lontananza con la sinistra parolaia. Questo carattere volto alla concretezza che non è solo metodo, ma anche contenuto, definisce una continuità ideale e di approccio tra il Centrodestra e le tante espressioni dello spirito civico.
Allora nell’immaginare e realizzare una politica locale del PdL basterà avere l’accortezza di rendere comprensibile sul territorio la nostra identità, coniugandola con i temi propri delle liste civiche, che sono i nostri temi, perché le liste civiche siamo noi.

Paolo Cianfoni

(foto tramonto con chiesa autore la_sonix fonte flickr)

Nessun commento: