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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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sabato 31 gennaio 2009

I dieci anni più brutti della storia di Terni

Ieri il Prof. Antonio Baldassarre, nel giorno della sua candidatura a Sindaco di Terni citava il libro di Sandro Petrollini “I dieci anni più brutti della nostra storia”.Di anni brutti Terni e tutta la provincia ne hanno passati tanti, ma non è un problema di classifiche. Di certo oggi c’è una grande voglia di cambiare, non solo, come sarebbe ovvio, nel Centrodestra, ma soprattutto nel Centrosinistra. E infatti tutta la polemica sulla “discontinuità” nasce da questo sentimento diffuso, inoltre alcuni evidenti travagli discendono da una non dichiarata, ma chiara, valutazione che non solo le candidature, ma addirittura le scelte di lungo periodo e perfino gli stessi meccanismi decisionali che il Centrosinistra ha messo in campo in questi delicati passaggi, potrebbero essere inadeguati al momento storico.
Le giunte comunali e provinciali di questi dieci anni anche se non sarebbe onesto considerarle inadeguate in relazione ai loro singoli componenti, perché persone valide ci sono, di certo però sono state avvolte in un sistema che ha mirato verso livelli qualitativi scarsi e le individualità da cui ci si poteva aspettare un “rovesciamento del tavolo” sono anch’esse rimaste invischiate nella situazione.
Le giunte nella pratica, a torto o a ragione, hanno fatto la figura dell’orchestra del Titanic che ha continuato allegramente a suonare mentre la nave affondava.
Oggi i problemi irrisolti hanno creato una stagno puzzolente per uscire dal quale occorre rilanciare e promuovere il patrimonio industriale che Terni ha e insieme sviluppare il terziario e l'agrindustria e insieme migliorare la situazione ambientale della conca e insieme rilanciare infrastrutture e investimenti e insieme finanziare manutenzioni e spesa sociale e insieme riassorbire gli enormi debiti che il comune ha accumulato.
Obiettivamente una situazione di grave crisi per uscire dalla quale bisogna mirare simultaneamente a obiettivi difficilmente conciliabili e realizzare un grande balzo in alto della qualità della politica e della amministrazione a Terni (ci vuole ben di più della logica veltroniana del “ma anche”).
In una situazione del genere le candidature a Sindaco andrebbero valutate per la capacità di far fare alla politica ternana questo indispensabile balzo in alto (e attenzione la politica ternana è e resterà fatta di partiti).
Quindi non occorre nessuna aspirazione alle “parentesi”, ma invece un impegno a sbloccare i meccanismi della politica e della selezione della classe dirigente che sono ormai bloccati da 10 anni (e forse più).
Baldassarre la sua proposta l’ha fatta, può non piacere a tutti perché è un po’ ruvida e perché c’è ben più di una venatura di antipolitica, ma l’ha fatta ed è una proposta di alto livello. E' una proposta che dice ai ternani quello che i ternani vogliono sentirsi dire.
Se impostiamo così il problema allora le tante questioni che appassionano alcuni (il Centrodestra è stato o non è stato questa volta in grado di esprimere un candidato interno? E’ bene non disturbare il manovratore! C’è abbastanza industria nel programma di Baldassarre? ecc.) appaiono questioni, per carità anche interessanti, ma drammaticamente di secondo o terzo piano. La domanda giusta è: ci sono oggi a Terni dei partiti che sono in grado, non di essere meno partiti, ma di essere partiti che funzionano e che sanno fare il loro dovere? E il loro dovere oggi è quello di incarnare, promettere, mantenere e perpetuare quel cambiamento che i ternani si aspettano. E questo e fondamentale proprio perché la situazione è difficile e c’è urgente bisogno di partiti così.
Mentre invece mi sembra purtroppo che siano in troppi a preoccuparsi di questioni di secondo piano o, peggio, all’interno dei partiti o delle formazioni civiche ad aspirare segretamente a incarichi senza rendersi conto della responsabilità che quegli incarichi comportano in ogni tempo e segnatamente nel prossimo decennio. A qualunque persona avveduta tremerebbero le vene dei polsi.
Questo andazzo secondo me esiste, anche se ancora non è in grado di offuscare le capacità di ragionamento dei vertici dei partiti e non è positivo. Per il momento rischia solo di creare una coda di nuovi aspiranti musicanti del Titanic, mentre ci sarebbe bisogno di smettere di suonare e di iniziare a fare qualcosa per portare la nave in un porto sicuro.
Questo andazzo però non deve superare il livello di guardia.
Paolo Cianfoni

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