HOME non è mai politica attuale la parola dei profeti disarmati, ma in un popolo ci vogliono i politici attuali e i politici inattuali, e se i primi sono giudicati savi e i secondi matti, ci vogliono i savi e ci vogliono i matti, e guai ai popoli che hanno solo i savi perché spetta di solito ai matti porre e coltivare i germi della politica avvenire (B. Croce)
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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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martedì 27 novembre 2007

Congresso FI comunale di Terni - Mozione Brizi

Intervento di illustrazione della mozione congressuale del Dott. Federico Brizi, eletto Coordinatore comunale FI di Terni, 04/11/2007

Rivolgo a tutti i presenti un caloroso saluto ed un cordiale benvenuto per essere qui oggi a questo appuntamento.
Si tratta di un giorno molto atteso, spartiacque ultimo tra il passato ed il nostro futuro politico.
Da domani si volta pagina: finisce l’epoca dei commissari ed inizia quella dei comitati e dei coordinamenti.

Per tracciare un bilancio serio e fare anche una giusta autocritica che ci permetta di guardare oltre e affrontare con maggiore determinazione la sfida che ci proponiamo di modernizzare il nostro territorio, prima di tutto da un punto di vista culturale operando una vera e propria rivoluzione di idee, occorre avere piena cognizione dei punti deboli e dei punti di forza di questi anni appena trascorsi.
Sicuramente a differenza della sinistra abbiamo dimostrato una maggiore frammentazione come gruppo di persone e questo ha fatto sì che buona parte dell’elettorato moderato si disorientasse e non capisse il nostro messaggio politico.
Occorre avere noi una capacità progettuale da sottoporre ai cittadini, alle forze sociali ed economiche per lanciare la sfida alla sinistra, che spicca per la sua natura conservatrice ed intercettare così nuovo consenso.
Il nostro movimento ed il centro destra in genere ha mostrato limiti nella classe dirigente che ci hanno costretto spesso a mettere in campo anche persone trovate in poco tempo, con poca esperienza e quindi poco credibili.
Meccanismi di selezione di classe dirigente spesso insufficienti hanno aggravato ancor più la situazione e generato l’immagine di una Forza Italia composta – nel recente passato - da un somma di individualità, talora anche eccellenti, incapaci di fare sistema e di lanciare un autonomo progetto politico per il nostro territorio in contrapposizione alla sinistra.
Questi i nostri più grandi limiti, che ci apprestiamo a lasciarci alle spalle perché abbiamo finalmente maturato la capacità di fare sintesi, fare squadra, spinti dalla voglia di parlare più della nostra Città e dell’Umbria con le forze vive del territorio per assicurare una migliore prospettiva di sviluppo economico e sociale.

Sono fiero della nascita di questo nuovo Comitato comunale non solo rappresentativo da un punto di vista politico ma anche dei territori in cui la nostra Città è ripartita e che con onore ed orgoglio sono stato chiamato a guidare.
Da domani le cose si fanno serie: serve un impegno responsabile, continuo e diuturno. Le persone che vivono nella società occidentale, non hanno tempo per le vuote chiacchiere, per assistere al teatrino della politica, per assistere a scontri tra persone per motivi di carriera, sono invece disposte ad investire tempo solo per cose serie e se hanno la speranza che quel tempo possa poi portare a qualche soluzione, al servizio del proprio Paese, del proprio territorio.
Dobbiamo essere in grado di convincere tanti altri amici che l’Italia è un Paese in difficoltà, l’Umbria e Terni ancora di più. Serve quindi l’impegno di persone capaci, non di professionisti della politica, di cui la sinistra ci dà continuamente l’esempio, ma di gente che con spirito di servizio si dedichi alla propria terra per garantire un futuro propri figli ed ai tanti giovani.
E’ venuto il momento di scendere in campo, di dare battaglia.

La realtà che sta attualmente vivendo Terni ed il suo territorio è grave.
Le famiglie e le imprese versano in condizioni di oggettiva difficoltà, costrette a rivolgersi al mercato del credito, non per affrontare nuovi investimenti ma per andare avanti. Gravate da aumenti di tasse e tariffe in termini percentuali tra i più elevati d’Italia, vessate da tassazioni occulte: parcheggi a pagamento, T- RED, varchi elettronici. Sul fronte della sicurezza la situazione è ancora peggiore si pensi al caso dei campi nomadi, al cresciuto numero di reati. Drammatica la gestione della politica ambientale: continui sforamenti Pm10 ed il recente caso dei rifiuti sanitari. Si aggiunga a ciò l’allegra gestione della cosa pubblica tra parentopoli, concorsopoli ed amicopoli.
E’ questo il frutto della decennale amministrazione della sinistra, incapace di operare il Buon Governo del territorio, come dimostrato sia a livello nazionale che territoriale ed oramai talmente ubriaca di potere da credere questa Città “Cosa nostra”, da non distinguere più il piano politico da quello istituzionale e da piegare il Palazzo alle proprie volontà. Si tratta di una sinistra ormai vuota, priva di proposte e forte solo di una macchina organizzativa diramata sul territorio, ma ormai vecchia ed obsoleta.

Ma il sistema sta scricchiolando. La gente chiede infatti : “Cosa sta accadendo a questa Terni?”

E’ nostro dovere intervenire in questo momento, mai come ora gli occhi della Città sono puntati su Forza Italia, a noi guarda l’opinione pubblica, su di noi punta il tessuto produttivo di un territorio.
Rappresentiamo a livello locale il primo partito d’Italia, siamo portatori di quella sfida culturale lanciata nel ’94 da Silvio Berlusconi, innovativa di stampo liberale incentrata sul merito e sul valore della libertà.
I nostri valori sono rappresentati dalla tutela e pratica della libertà; dalla responsabilità che si intreccia con la libertà, che si sostanzia di diritti e di doveri; dal pieno rispetto della dignità della persona umana; dalla sacralità della vita; dalla concezione della famiglia come cellula primaria della società; dalla partecipazione del cittadino alle scelte del bene comune, che si estrinseca nel principio della sussidiarietà orizzontale; dal lavoro come espressione della persona ed individualità dell’uomo; dal comune sentimento dell’identità nazionale, orgogliosi di essere italiani.
Questi valori sono ancor oggi di scottante attualità, vincenti a tal punto che la sinistra alla ricerca di un’identità post comunista cerca di appropriarsene, rivestendoli di nuova forma. Ma la copia non è mai migliore dell’originale.

Possiamo, dobbiamo vincere la nostra sfida ed i confronti elettorali che ci aspettano tra qualche tempo.
Per far questo dobbiamo imboccare una direzione unitaria, senza mutare giorno per giorno le prospettive ed in modo da essere protagonista anche nei confronti degli alleati delle scelte strategiche. Si tratta di un approdo di lungo periodo, non di una navigazione a vista, giorno per giorno. Per questo dobbiamo pensare in grande e dedicarci con la stessa intensità alle piccole cose. Si può essere maggioranza o opposizione, ma sempre si deve offrire la certezza di una nave fatta a regola d’arte, affidabile, capace di affrontare anche lunghe rotte senza aver paura di arenarsi al primo intoppo.

Abbiamo quindi una grossa responsabilità che ricade sulle spalle di ognuno di noi.
Da oggi stesso dobbiamo organizzarci, in questo momento stiamo rifondando un gruppo di persone che in gergo si definisce partito.
Per costruire una struttura seria, una casa solida sotto il cui tetto ripararsi dobbiamo necessariamente convergere ed essere uniti su alcuni punti fondamentali.
Quale partito?
Un partito che deve essere
- aperto verso l’esterno, verso chiunque voglia dare il proprio contributo alla difesa dei nostri valori e voglia impegnarsi;
- autonomo rispetto ai condizionamenti esterni, che porti avanti il proprio progetto politico e sappia essere da motore trainante per tutta la coalizione di centro destra;
- propositivo e cioè non basi la propria azione solo sulla contestazione, ma sappia passare dalla protesta alla proposta;
- alternativo con la propria visione della società e della Pubblica Amministrazione basata sulla sussidiarietà orizzontale e verticale;
- radicato sul territorio, costruendo una vera e propria rete con riferimenti su tutta la Città e nei vari settori della società.
Un partito che deve basarsi sulla collegialità, ma dove si decide, basta con i personalismi, se ci si crede si deve portare avanti un’idea comune, parlare all’unisono con una sola voce: solo così attraverso una compattezza da falange macedone saremo in grado di ottenere risultati, mettere in difficoltà gli avversari, di essere autorevoli.
Un partito dove si va avanti grazie alle proprie capacità, per il quale si è pronti a sacrificare la propria visibilità personale per far prevalere il superiore interesse di Forza Italia, per il quale si deve essere pronti ad investire tempo e risorse. Dove ognuno è chiamato a dare il proprio contributo in termini di idee, dove si consenta l’affermazione delle idee vincenti, a spendere anche la propria credibilità personale e professionale. Un gruppo dove vige il merito della capacità aggregativi e di intercettare il consenso.
E’ la logica della squadra dove le capacità dell’uno sono messe a servizio degli altri reciprocamente per poter efficacemente portare avanti insieme un progetto politico comune e declinare quel sogno possibile che la politica deve rappresentare.
Per essere vincenti non basta aver superato la sfida valoriale ed aver costituito un contenitore.
E’ necessario compiere un approfondimento programmatico dei vari temi, costruendo dietro gli sloagans delle proposte serie, concrete e credibili, elaborate da esperti di ogni settore e con ciò dando vita ad una struttura fondata sui dipartimenti tematici.
Si tratta di un lavoro molto delicato, solo grazie ad un attento lavoro di monitoraggio e di approfondimento si potranno costruire proposte politiche da trasferire ai gruppi consiliari nelle Istituzioni e che costituirebbero un banco di confronto per intavolare un dialogo con ambienti e forze sociali finora difficilmente avvicinabili.
In questa sede non dobbiamo tracciare un programma elettorale, ma far conoscere alla comunità ternana ed umbra, alle forze sociali, alle autonomie funzionali, i grandi temi, le priorità che la politica deve affrontare e sui quali il nostro movimento deve farsi carico di aprire il dibattito nelle sedi opportune.
Dobbiamo lavorare per il Buon Governo del territorio.
E’ necessario riprendere ed attualizzare il progetto lanciato dalla Giunta Ciaurro quindici anni fa, quando allora venne lanciato il primo seme di libertà e di liberalismo ed alla quale si deve la ricostruzione della Terni di oggi e che nessuno può scippare alla memoria storica di questa Città.
Penso alla competitività territoriale: attrarremo nuove imprese ed aumenteremo il nostro prodotto, l’occupazione ed il benessere collettivo, solo se saremo in grado di assicurare condizioni favorevoli alle imprese che operano nel nostro territorio. Occorre saper dare risposte in termini certi e rapidi, a differenza della sinistra e mobilitare le risorse del territorio e ai suoi valori ambientali e culturali per farne strumenti di crescita ed innovazione. Puntare sulla diversificazione e sulle PMI. In questo senso serve spendere meglio le risorse pubbliche non solo a servizio del mantenimento dell’apparato burocratico fine a se stesso, ma a sostegno di coloro che vogliono investire, che credono nell’impresa.
Ricerca, Università ed innovazione tecnologica, valorizzando la collaborazione tra Aziende ed Università e potenziando quest’ultima in continuo affanno.
Infrastrutture: viarie, ferroviarie ed aeroportuali. Potenziare e manutenere le esistenti, battersi per la trasformazione della E45 in autostrada, ultimazione Terni- Rieti. Terni data la sua vicinanza a Roma e la contiguità con l’alto Lazio costituirebbe un’opportunità interessante per le Imprese, vanno quindi potenziate le comunicazioni.
Energia: elaborare proposte alternative perché le Imprese possano beneficiare di energia a costi competitivi, anche attraverso l’autoproduzione in loco.
Sostegno alle famiglie: politiche per le giovani coppie, asili nido, case di cura, ecc. il tutto in sinergia tra pubblico e privato.
Solidarietà: non nel senso assistenzialista della sinistra, ma una solidarietà sociale attiva che permetta a tutti di muoversi con le proprie forze e non crei cittadini di serie B, che li tiene segregati nel ghetto dei campi nomadi.
Pubblica amministrazione: lotta ali sprechi, semplificazione: riduzione numero circoscrizioni e ridefinizione ambiti operativi, eliminazione degli enti secondari inutili tipo le Comunità montane, ridefinire gli ambiti operativi della Provincia.
Turismo: attraverso il sostegno all’attività imprenditoriale, volta a valorizzare dei siti presenti sul territorio come la Cascata della Marmore, la Valnerina ed altri centri minori che potrebbero costituire poli di attrazione.
Cultura: attraverso l’organizzazione di mostre e convegni, come vengono organizzate in altre Province italiane, sfruttando l’esistenza di spazi, che molti ci invidiano non per manifestazioni di basso profilo che non danno un valore aggiunto alla Città se non quello di accontentare gli amici degli amici.

Terni va pensata come centro di snodo non solo sull’asse Nord – Sud, ma anche Est Ovest, crocevia di collegamento tra i due Mari.
La Città merita di essere pensata nella sua dimensione internazionale. L’hanno capito i tedeschi e le multinazionali che qui hanno deciso di investire.
Terni merita una classe dirigente orgogliosa, pronta a guardare al futuro con ottimismo, determinazione e decisone.

Ci aspetta un lavoro duro, ci aspetta il compito di adempiere alla missione di cui siamo investiti, abbiamo l’obbligo di permettere alla nostra comunità di volare in alto e conquistare gli spazi ed il prestigio che finora ci sono stati negati, tutto questo ci premierà!
Terni, 4 novembre 2007
Federico Brizi





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