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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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mercoledì 28 novembre 2007

Congresso FI provinciale di Terni - Mozione Biscetti

Intervento di illustrazione della mozione congressuale del Dr. Fabio Biscetti, eletto Coordinatore provinciale FI di Terni, 25/11/2007

I troppi anni di commissariamento, in cui torti e ragioni hanno finito con l’annullarsi e comunque ormai col perdere ogni significato, ed un sistema amministrativo e sociale asfissiato in Umbria e a Terni dall’egemone regime comunista e post-comunista, hanno concorso a determinare obiettive condizioni di particolare difficoltà per chi si è trovato ad organizzare e gestire l’era post-Ciaurro; hanno rappresentato un grave freno, un ostacolo reale a quel processo di crescita al quale, così come a livello nazionale, anche localmente Forza Italia sarebbe dovuta andare soggetta, ma seppur parzialmente sono stati, e ormai non possono esserlo più, anche un alibi.
Da tempo (e, per memoria storica e verità, soprattutto per merito di chi ha tenuto le posizioni e si è fatto carico, pur con tutti i limiti che possono essergli addebitati, di rappresentare all’esterno e nelle sedi istituzionali il Partito) si sono determinate condizioni diverse e positive e su Forza Italia si sono di nuovo accese le luci e le aspettative della pubblica opinione e a noi guardano con attenzione parti vaste del tessuto sociale e parti importanti del tessuto produttivo della Città e della Provincia.
Le celebrazioni di tutti i Congressi comunali quindi si sono rivelate come l’opportuna occasione per una riflessione vera, senza ipocrisie sul nostro passato, presente e soprattutto sul nostro futuro politico, sul senso del nostro impegno in politica; quello provinciale che celebriamo oggi aveva gia in se il significato di uno snodo spartiacque rispetto ad una fase politica ormai da chiudere ed una nuova da aprire.
Nessuno, fino ad una settimana fà, avrebbe però mai potuto anche solo immaginare che, oltre al valore alto di momento cementazione di rigenerati e ricompattati entusiasmi a cui dare motivazioni in prospettiva, avrebbe addirittura assunto il senso entusiasmante di partecipare ed essere chiamati a svolgere un ruolo attivo da protagonisti di una svolta politica epocale, per certi versi storica derivata dall’accelerazione, dalla scossa imposta dal Presidente Berlusconi all’impaludato, ed ormai avvitato su se stesso, sistema politico nazionale.
E’ ovvio che tutto questo è impossibile non abbia ripercussioni anche a livello locale; ecco allora che le condizioni di difficoltà di ieri si sono trasformate di colpo nella grande opportunità di oggi, rappresentano la sfida che, ormai senza alibi, dobbiamo dimostrare di saper raccogliere e vincere.
E a parer mio la sfida consiste nel concorrere, a partire dal territorio, dalle solide fondamenta di Forza Italia, a costruire una grande forza, una grande casa, un grande partito unico di tutti i moderati di ispirazione liberale, riformista, cattolica. Un grande e vero partito di popolo che semplificando il campo del centro-destra si pone come soggetto proponente un grande progetto di riforma del quadro politico nazionale, per chiudere quella fase di transizione perenne avviata e mai conclusa dalla stagione di tangentopoli, normalizzando così il Paese come tutte le democrazie occidentali avanzate, permettendogli di rimettersi in moto.
Oggi l’Italia, che dagli anni ’90 ha dapprima frenato, poi si è fermata, infine ha iniziato a regredire e perdere competitività in tutti i campi, è un paese in difficoltà e l’Umbria e la nostra Provincia lo sono ancora di più: gli indicatori economici e sociali in tema di spesa pubblica, pressione fiscale, qualità dei servizi, ricchezza pro-capite, vecchie e nuove povertà, infrastrutture, sicurezza ci dicono impietosamente che la nostra Regione, ed il territorio ternano in particolare, si sono da tempo pericolosamente incamminati in una direzione opposta a quella giusta con dati che si avvicinano sempre più a quelli tipici delle regioni del Sud d’Italia.
Per chi ritiene che a tutto ciò non è più possibile assistere da spettatori rassegnati, per chi ambisce a dare un suo qualificato contributo è giunto il momento di metterci la faccia.
Il Paese e in particolare, per quanto ci compete, il nostro territorio e i nostri comuni necessitano, ci chiedono una grande “rivoluzione” culturale che affermi un modello nuovo di governo, di società , di sviluppo; un modello che non può che rispondere ad un’impostazione vera, reale di stampo liberale e riformista.

E per questo serve a tutti i livelli l’impegno di persone credibili, capaci di proporre idee nuove e soluzioni; un impegno quotidiano, serio, professionale, anche se non potrà e non dovrà mai essere una professione; un impegno quotidiano da profondere in due direzioni: l’organizzazione ed il radicamento del Partito sul territorio, il proseguimento ed il potenziamento dell’azione e della proposta politica tra la gente e nelle Istituzioni.
Ma per fare questo bisogna da un lato prepararsi, dall’altro sapersi proporre e farsi riconoscere come soggetto serio e capace.

Anche chi rappresenta localmente quello che è già oggi, lo sarà ancor più domani, il primo partito d’Italia deve sapersi attrezzare ed accreditare come punto di riferimento riconoscibile, e soprattutto credibile ed affidabile, per tutti coloro che sono portatori di una visione della società fondata sul primato dei diritti dell’individuo e sulla valorizzazione delle capacità e dei talenti di ognuno garantita da basi di partenza e opportunità uguali realmente per tutti; un partito che non abbia paura, anzi ricerchi, processi di apertura e crescita che possono essere realizzati solo se saremo capaci di elaborare una proposta politica credibile, un nostro modello di amministrazione pubblica, una nostra “idea di città” per tutte le città del territorio realmente alternativa a quanto da sempre imposto dalla Sinistra; una proposta politica derivata dalle capacità di serio approfondimento dei temi e di attenzione e disponibilità alle esigenze quotidiane delle persone.
Su questa proposta nel contempo dovremo essere capaci di attrarre soggetti, energie nuove da coinvolgere in un processo di formazione e selezione di classe dirigente non più (stante anche le contingenze del passato) forzatamente basata solo sugli eletti e sui rapporti di vicinanza e contiguità, ma su criteri meritocratici in termini di conoscenza dei temi, di capacità ad aggregare consenso, di disponibilità al lavoro, di tempo, di apporto di risorse, di spirito di servizio a vantaggio del Partito e del progetto innovatore di cui è portatore; una classe dirigente emergente dal basso che garantisca efficienza, ricambio e quindi continuità di presenza nella vita politica del territorio.
Un’unica “squadra” dove le legittime aspirazioni dei singoli sono messe a sistema di un unico progetto nel quale tutti debbano sentirsi coinvolti ed al quale tutti debbano sentirsi vincolati.

Meritocrazia, democrazia interna e gioco di squadra le uniche regole, però imprescindibili ed dalle quali, da oggi, a nessuno sarà più concesso derogare.

Sul piano della azione politica il primo sforzo dovrà vederci impegnati nell’attivare strumenti di monitoraggio, approfondimento delle problematiche che investono i vari settori del nostro tessuto sociale e produttivo così da recuperare da un lato la cronica mancanza di rapporti e dialogo con troppi ambienti lasciati in mano alla Sinistra, dall’altro per mettere il livello politico nelle condizioni di elaborare proposte efficaci capaci di intercettare il consenso.
Ineludibile in tal senso una reale attivazione dello strumento dei Dipartimenti di Studio sui principali temi e settori del nostro territorio:

· Salute, intesa come qualità della vita e dell’ambiente; segnatamente al tema dei rifiuti, le nostre posizioni di sempre, prima avversate, oggi sono divenute le posizioni anche di parte del popolo della sinistra, che purtroppo per lui non vede rispondenza tra le enunciazioni di piazza dei suoi rappresentanti ed i loro comportamenti nelle sedi istituzionali;

· Sociale, non più approcciato con la visione assistenzialista della Sinistra e dei suoi “professionisti del disagio”, ma più tangibilmente vicino a chi ne ha effettivamente diritto e che dia ai cittadini la possibilità di decidere autonomamente verso quali situazioni di bisogno indirizzare le risorse direttamente poste nella loro disponibilità;

· Politica Edilizia sia per gli alloggi che per le scuole, ferma da anni, a differenza dei tanti progetti di varia, e dico io discutibile, accoglienza; una politica per gli alloggi e per le scuole da reimpostare per garantire risorse e diritti soprattutto a quei cittadini che per contro assolvono anche ai doveri;

· Politiche per la Sicurezza intese come contrasto e tolleranza zero verso tutte le forme di illegalità, tema purtroppo di drammatica attualità, sempre al centro della nostra sensibilità e proposta politica; una proposta politica senza nessun cedimento ipocrita al permessivismo e al buonismo “politicamente corretto” di cui la Sinistra ha fatto una filosofia di vita ed i cui effetti adesso sono sotto gli occhi di tutti;

· tema del clientelismo, degli sprechi e della moralizzazione della Politica, per far sentire tutti i cittadini uguali e non distanti dalla gestione della cosa pubblica, tema questo strettamente connesso a quello della riorganizzazione della macchina amministrativa, da deburocraticizzare sulla base di criteri di meritocrazia ed efficienza; macchina amministrativa all’interno della quale premiare e motivare chi garantisce impegno e capacità e da mettere in condizione di produrre risposte in tempi reali ai cittadini ed al mondo del lavoro;

· Infrastrutture, terreno sul quale il mondo del lavoro e dell’ impresa da tempo immemorabile attendono supporto dalle Amministrazioni; priorità in tal senso sono la trasformazione in autostrada della E45, , il miglioramento della Flaminia Terni-Spoleto, il raddoppio ferroviario Orte-Falconara, il completamento del 3° e 4° lotto della Terni-Rieti, l’adeguamento del nodo autostrdale di Orte, la definitiva realizzazione del collegamento con Civitavecchia;

· Municipalizzate, vero e proprio buco senza fondo nei bilanci di spesa degli Enti, da restituire al ruolo di potenziali volani di sviluppo scindendo la proprietà dalle gestioni politicizzate, da affidare ai privati, per poi arrivare alla definitiva privatizzazione;

· Università, tutta ancora da consolidare e poi sviluppare attraverso scelte strategiche di fondo da contrattare con l’Ateneo perugino e con il Governo nazionale e regionale e sulla quale attuare scelte politiche di priorità anche in termini di investimenti ed infrastrutture;

· Cultura quella con la C maiuscola, prima risorsa su cui investire in nome dei giovani e della loro formazione e crescita, oggi purtroppo, soprattutto a Terni, vilipesa e svilita, ormai ridotta a voragine di spesa in nome del proselitismo e del clientelismo a favore di pochi “soliti amici”.

A partire dicevo dalla capacità di approfondimento su tutti questi temi e attraverso l’intessere e potenziare i rapporti e il confronto con le Associazioni di Categoria e di Rappresentanza che potremo svolgere il ruolo di collegamento tra le problematiche e le necessità del territorio e delle persone e gli organismi preposti all’elaborazione della proposta politica.


Un modello di partito cosi riorganizzato da esportare in tutte le realtà della Provincia che superi anche la visione capoluogocentrica della sua azione, rivolgendo attenzione e spazi di rappresentatività pure ai territori che, inevitabilmente, hanno esigenze e peculiarità diversificate e più ampie (penso ai temi dell’ambiente, del turismo, dei collegamenti, della riorganizzazione degli enti di secondo livello, del mondo agricolo e di quello venatorio solo per fare alcuni esempi…). Un Partito da consolidare laddove sono già esistenti i Comitati comunali di Forza Italia, da radicare in tutte le realtà scoperte.
Ma la visione capoluogocentrica deve essere superata anche a livello regionale dove Terni rivendica rappresentanza nei massimi ruoli istituzionali e di partito.

Una Partito nuovo che solo così attrezzato potrà essere all’altezza ed assolvere a quel ruolo che il consenso elettorale già gli ha assegnato, ed ancor più gli assegnerà in futuro, di locomotiva di una grande rivoluzione politico-culturale che nel Paese, in Provincia e a Terni si pone in antitesi totale ed in alternativa al logoro potere della Sinistra.
Su questo e sul tema strettamente collegato dei rapporti con coloro che continuo a tutti gli effetti a ritenere gli alleati di sempre, non fosse altro perché portatori di comuni valori di riferimento, si impone una riflessione serissima e scevra da qualsivoglia emotività: i grandi processi, per certi versi gli sconvolgimenti che stanno accadendo a livello nazionale avranno tempi ed esiti ad oggi non preventivabili e soprattutto sui quali noi avremo pochissime, nulle facoltà di incidere.
A livello locale, sul territorio dovremo essere capaci, e ritengo sarebbe altrimenti da irresponsabili, di continuare, addirittura intensificare quel lavoro e quel metodo di confronto da tempo avviato e recuperato con gli alleati tutti, nessuno escluso. Dobbiamo fare forza su quello che da sempre ci ha uniti; non possiamo permetterci, tanto meno in realtà quali Terni e l’Umbria, l’interruzione, fosse pure solo il rallentamento del buon lavoro di opposizione e di alternativa al malgoverno della Sinistra.
In tal senso è mia intenzione di farmi promotore da domani stesso di un incontro con gli altri rappresentanti provinciali per verificare le condizioni di attivare quel tavolo permanente di confronto sui temi ed i problemi dei nostri territori, da sempre auspicato ed al quale spero di ritrovare seduti tutti, ma proprio tutti, gli alleati di sempre.

Non possiamo nasconderci le difficoltà di un impegno così gravoso e del lavoro che necessita per portarlo a compimento, ma chi ambisce ad avere un ruolo, a proporsi come classe dirigente non solo non può temere simili sfide, deve anzi sentirsi correre l’obbligo di assunzioni di responsabilità di fronte agli iscritti, agli elettori di riferimento, alle nuove generazioni per provare ad affrancare il nostro territorio, le nostre Città dal “giogo rosso” di un sistema di potere arrivato da tempo al capolinea e che, pur di non cedere il passo, sacrifica cinicamente gli interessi, le prospettive di sviluppo, le speranze della nostra Terni, della Provincia, della Regione che ormai non è più in grado di rappresentare.
Chi è qui oggi, nessuno escluso, questa assunzione di responsabilità l’ha gia sottoscritta e lo ha fatto attraverso una scelta chiara e convinta, con la capacità lungimirante di chi guarda al passato ed al presente, per costruire il futuro.
Un passato da depurare degli errori commessi e da cui recuperare i non pochi meriti e risultati conseguiti; un presente che, riunendo e ricoinvolgendo tutto il meglio che Forza Italia può esprimere in questa Città ed in questa Provincia, ricompatta intorno ad un progetto nuovo e condiviso, senza perdersi o lasciarsi per strada nessuno , tutti i protagonisti di sempre; un futuro in cui, come conseguenza coerente con una prospettiva di ampia inclusione e crescita ormai fatta propria, Forza Italia a Terni, individua si un mix fra figure di esperienza e volti nuovi, ma inequivocabilmente punta e investe su giovani che hanno gia dimostrato il loro valore, a testimonianza di una virtuosa logica di formazione, selezione e ricambio della classe dirigente.
Forza Italia a Terni come in tutto il Paese si sta preparando al meglio per trasformarsi nel soggetto, nel partito di popolo portatore di un vero progetto innovativo e modernizzatore del panorama politico, del sistema Paese.
Oggi senza averlo neppure potuto immaginare ci ritroviamo tutti imbarcati in una avventura, una sfida esaltante; il confronto torna finalmente a spostarsi sui temi e sul lavoro da fare, che è tanto, ma la sfida può essere vinta.
Terni, 25 Novembre 2007

Dr. Fabio Biscetti

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