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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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sabato 18 aprile 2009

I cari vecchi errori con i quali stiamo bene insieme


Considerato che per quanto riguarda le elezioni stiamo andando fortissimo (come diffusamente illustrato qui), questo vantaggio ci permette di dedicare qualche energia alla riflessione.

Personalmente avevo avuto fortuita occasione di esporre agli alti papaveri PdL della provincia di Terni riuniti con il Prof. Baldassarre il mio pensiero sul fatto che in campagna elettorale avremmo dovuto richiamare certamente l’esperienza di governo del Centrodestra ternano per i tanti e positivi risultati ottenuti (e mi riferisco al periodo 1993-1997, perché per quanto riguarda il 1997-1999 parlare di “governo” è un termine inappropriato).

Ma avremmo dovuto chiarire anche che la situazione attuale è completamente diversa da quella del 1993. Quindi secondo me sarebbe stato importante evidenziare le differenze con quella situazione e soprattutto evitare di commettere gli stessi errori che in soli 4 anni ci hanno portato alla sconfitta del 1997.

Si, si ho proprio scritto 1997, perché forse nessuno lo ricorda, ma nel 1997 il centrodestra a Terni è stato sconfitto e questo ha determinato una situazione di “anatra zoppa” evidentemente ingovernabile, per la quale era chiaro a tutti fin dal primo giorno che Ciaurro non sarebbe riuscito a concludere il secondo mandato. Da quel momento infatti Ciaurro era completamente nelle mani del Centrosinistra che deteneva la maggioranza assoluta del Consiglio comunale e che, quindi, come prevede la legge poteva semplicemente mandarlo a casa almeno due volte all’anno cioè quando il consiglio è chiamato a deliberare in tema di bilancio, come puntualmente avvenne.

Fu allora una sconfitta della peggior specie: quella mascherata da vittoria.

Perché è importante evidenziare le differenze? Perché l’equazione inconscia Baldassarre=Ciaurro porta il Centrodestra ternano a due gravi errori di prospettiva.

Il primo consiste nella “sindrome del Salvatore”. Infatti una interpretazione sbrigativa e semplicistica degli avvenimenti del 1993, ma purtroppo molto radicata, ritiene che Ciaurro apparve dal nulla il giorno della presentazione delle liste e vinse non si sa perché. Un pochino di buonsenso invece porterebbe ad una analisi più approfondita che oltre alle innegabili e determinanti qualità del Professore, sia sul piano culturale-amministrativo, che su quello della capacità di attrarre consenso nel rapporto con la gente semplice, darebbe il giusto risalto al grande lavoro che fu fatto dall’allora lista civica “Alleanza per Terni” composta da tante e diversissime componenti che seppe trovare una grande unità di intenti con la composizione ragionevole delle diverse opinioni. Inoltre vi erano i problemi eccezionali della Sinistra e il travaglio del mondo cattolico.

La “sindrome del Salvatore” è deleteria perché deresponsabilizza, in altre parole le tante e diverse forze, aventi tutte aspirazioni, identità e storie rispettabilissime, che compongono il Centrodestra ternano non possono pensare di aver finito il lavoro dopo aver trovato il “nuovo Ciaurro”. Perché così facendo in primo luogo lo lasciano solo di fronte al Centrosinistra e, in secondo luogo, tentano di cogliere un successo senza meritarlo, cioè senza fare il loro specifico lavoro che è quello di andare tra la gente a raccogliere il consenso evocando, promettendo, mantenendo e perpetuando il cambiamento che la gente si aspetta.

Il secondo errore discende da un difetto culturale del Centrodestra ternano, che non avendo l’onestà intellettuale di fare davvero i conti con la sua storia, ha sempre eluso una seria analisi degli avvenimenti del periodo Ciaurro, che sono stati usati come una “clava” ai fini del regolamento di conti interni. Purtroppo avevamo allora e abbiamo ancora oggi (perché in buona parte si tratta delle stesse persone oltretutto invecchiate male) una buona fetta della classe dirigente che non avendo idee proprie da proporre, né capacità di aggregazione finiscono per confondere la politica con la faziosità. Soggetti del genere nei momenti importanti, quando diventa assolutamente necessario usare il buonsenso, non sanno fare altro che soffiare sul fuoco delle divisioni.

Personalmente ritengo, ma questa valutazione è solo un onesto contributo ad un futuro dibattito che prima o poi dovrà pure aprirsi nel Centrodestra ternano se vorrà mai metabolizzare e superare gli errori del periodo Ciaurro, che non mancò a Ciaurro né una classe dirigente accomunata dai medesimi valori, né il sostegno della gente. Mancò a Ciaurro una organizzazione di persone che condividessero criteri di governo e che sapessero lavorare per il futuro del centrodestra e della nostra Città.


In fondo a Ciaurro mancò un partito. Quel partito che lui aveva la responsabilità di creare e per il quale non spese nemmeno una goccia delle sue immense capacità.


Paolo Cianfoni

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