HOME non è mai politica attuale la parola dei profeti disarmati, ma in un popolo ci vogliono i politici attuali e i politici inattuali, e se i primi sono giudicati savi e i secondi matti, ci vogliono i savi e ci vogliono i matti, e guai ai popoli che hanno solo i savi perché spetta di solito ai matti porre e coltivare i germi della politica avvenire (B. Croce)
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Grandi menti parlano di idee, menti mediocri parlano di fatti, menti piccole parlano di persone. (E. Roosevelt)

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sabato 11 aprile 2009

L'irragionevolezza al potere nel PdL umbro

Non ci vuole un acuto analista per accorgersi che il doppio incarico di Alfredo De Sio, in un sol colpo nominato Coordinatore Provinciale del PdL ternano e candidato alla Presidenza della Provincia di Terni, ha creato una forte situazione di contrasto interna al nuovo partito. Non ci vuole un acuto analista perché i contrasti già sono pubblicati sulla stampa di oggi e non sono più solo interni. Sarebbe bastato un po' di buonsenso nella classe dirigente perugina del PdL umbro per evitare di scatenare proteste che nessuno desidera e che soprattuto sono del tutto inopportune in campagna elettorale. Dovrebbe essere questa la prima preoccupazione di chi ha responsabilità di coordinamento in Umbria, invece ci si permette il lusso delle decisioni irragionevoli e quindi è facile prevedere che si raccoglierà quello che si è seminato. Il buonsenso consiglierebbe di evitare manifestazioni pubbliche del PdL fino a quando i coordinatori non abbiano iniziato il loro ruolo di coordinamento (cioè non abbiano iniziato a cercare di evitare i contrasti, desistendo invece dal generarli), ma nella classe dirigente del PdL umbro prevale l'irragionevolezza e quindi si correrà il rischio fin dalla prossima manifestazione del 14 di rendere pubblici i contrasti interni, eventualità che nuocerebbe al rapporto con i nostri elettori e alla campagna elettorale di Antonio Baldassarre. Certo per il Coordinatore Provinciale del PdL questo è di fatto impossibile, perché la scelta di far coincidere i due ruoli gli impedisce, su questo punto, l'interlocuzione con la maggioranza del partito che dovrebbe coordinare, ma anche questa era una cosa che, con un po' di buonsenso, era facile prevedere. La verità è che il PdL è una cosa troppo complessa e articolata per pensare che siano ancora ammissibili le ipocrisie e le solite furbate di paese caratteritiche del Centrodestra umbro. La classe dirigente perugina deve cambiare passo o sarà travolta.

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