Come già accennato nel post precedente i tre referendum che stiamo per votare non hanno nulla a che vedere con la reintroduzione delle preferenze, anche se persino nei siti ufficiali dei promotori si tende a fare confusione in questo senso.
REFERENDUM n. 1 SCHEDA VIOLA
Votando "SI" si impedisce che nella elezione della Camera dei Deputati il premio di maggioranza (cioè quella quota di parlamentari in più che è prevista per la coalizione che vince allo scopo di assicurare una maggioranza stabile e più ampia per il Governo) sia assegnato alla coalizione vincente, in questo modo il premio andrebbe solo al partito più votato, non ai suoi alleati. Si tratta di un potente strumento che costringerebbe i partiti a fondersi, in questo modo nel giro di pochi anni probabilmente il panorama politico italiano diventerebbe simile a quello USA con due grandi partiti e scarsissime possibilità per gli altri.
REFERENDUM n. 2 SCHEDA BEIGE
Il quesito è identico al precedente, ma riguarda il Senato. Votando "SI" si impedisce che nella elezione del Senato della Repubblica il premio di maggioranza sia ssegnato alla coalizione vincente, in questo modo il premio andrebbe solo al partito più votato, non ai suoi alleati.
Il quesito è identico al precedente, ma riguarda il Senato. Votando "SI" si impedisce che nella elezione del Senato della Repubblica il premio di maggioranza sia ssegnato alla coalizione vincente, in questo modo il premio andrebbe solo al partito più votato, non ai suoi alleati.
REFERENDUM n. 3 SCHEDA VERDE CHIARO
Votando "SI" si impedisce che un candidato si possa presentare in più circoscrizioni elettorali, cioè si impedisce la pratica che consente a un leader di partito di candidarsi in più circoscrizioni, in modo da essere votato ovunque e quindi "tirare" la lista. I promotori vogliono impedire che un candidato eletto in più circoscrizioni, potendone accettare solo una, naturalmente, sia lui l'arbitro con il gioco delle rinunce di chi entra in Parlamento.
Personalmente sono d'accordo a introdurre una spinta verso il bipartitismo, (SI quesito 1 e SI quesito 2) naturalmente però anche questo referendum non è esente dai difetti insiti nell'istituto stesso così com'è concepito in Italia, cioè, per intenderci, va bene il bipartitismo, ma inserito in una riforma complessiva delle istutizioni, inserirlo così brutalmente come può fare il referendum, creerebbe diversi problemi.
Sul terzo quesito i rischi sulla pratica delle rinunce, che ci vedono i promotori, mi sembrano davvero esagerati. Che un candidato che riscuote consensi in ogni parte d'Italia possa essere votato ovunque e così possa rimettersi ovunque al giudizio degli elettori, non mi sembra sbagliato, né il fatto che risultando eletto in più luoghi tutti i primi dei non eletti possano subentrare tranne uno a scelta del leader mi sembra un pericolo, dato che ritengo che anche ai partiti debba essere riconosciuta una rilevanza istituzionale anche come sede di scelta della classe dirigente. (NO o non ritiro della scheda per il quesito 3).
Motivi di tecnica elettorale però consigliano per evitare errori, quando possibile, di dare indicazioni uniformi, pertanto considerato che il quesito 3 non tratta di una questione drammatica (che per la verità non avrebbe giustificato un referendum) per semplicità si potrebbe pensare a tre SI.
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